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giangy1980Posted: 14/12/2010, 13:33
Udienza finita. Tutto rimandato a gennaio
Pairetto doveva aprire l’udienza ma lo farà a gennaio. L’ex designatore era pronto a replicare punto per punto alle tesi dell’accusa, così come De Santis, Mazzei e Ceniccola.
NAPOLI, 14 dicembre - L'udienza si è conclusa senza ascoltare le dichiarazioni spontanee di alcuni imputati, pronti a dare la loro versione al termine della fase dibattimentale: tra loro in particolare erano attese le dichiarazioni di Pairetto, De Santis e Mazzei. Tutto rinviato all'udienza dell'11 gennaio 2011, ma con l'avvertenza sottolineata con forza dalla giudice Casoria che: «Si deve andare avanti veloce, chiederò al Presidente del Tribunale di Napoli di fare udienze anche il sabato». Probabile una decisa accelerazione, con l'avvio della lunga requisitoria del pm Narducci, a partire da fine gennaio. Resta l'ipotesi che il processo di primo grado di Calciopoli possa concludersi a cavallo tra la fine di marzo e inizio di aprile. Nota di colore al termine dell'udienza. Un tifoso della Juve, al termine dei lavori, aveva indossato per scherzo un vestito da Babbo Natale: i pm non hanno gradito e hanno chiesto ai carabinieri presenti di identificarlo.

10: 51 - Biasutto prosegue rispondendo all’avvocato della Fiorentina: «Orientare la gara Lecce-Parma a favore della Fiorentina? Ma che scherzate, mai avuta alcuna indicazione su indirizzo della gara. Eppoi non so se ve lo ricordate, ma c’erano mille combinazioni di risultati per determinare la salvezza». Poi la parte civile Bologna chiede della telefonata Bergamo-De Santis prima del match: «Cosa vuole dire “mettersi in mezzo”? Non esiste un gergo arbitrale e non so che cosa voglia dire».

10:30 - È l’ultima udienza del 2010, l’anno del ribaltone di Calciopoli: si era chiuso il 2009 con la condanna di Giraudo e dopo la requisitoria di Narducci che al rito abbreviato ammonì tutti che «piaccia o non piaccia» non c’erano telefonate di Moratti, Sensi o Campedelli, ad aprile s’è scoperto che tra le 170 mila telefonate di telefonate “sfuggite” ce n’erano eccome... La giudice Casoria procede all’appello, manca il teste Luci, osservatore arbitrale convocato dall’imputato Titomanlio. «Dobbiamo chiudere questo esame testi - ammonisce la giudice -. E chiederemo al pm quando intende cominciare l sua requisitoria».

L’ipotesi è che la giudice, che vuole chiudere in fretta il processo di primo grado, possa far cominciare la requisitoria dell’accusa, che Narducci quantificava di recente in almeno cinque-sei udienze, anche prima che il perito trascrittore Roberto Porto chiuda il suo lavoro bimestrale cominciato il 25 novembre sulle altre 300 telefonate inserite di recente nel fascicolo processuale. In udienza la Casoria fisserà la nuova agenda delle udienze 2011: si vuole arrivare a chiudere per fine marzo, inizio aprile. L’esame dei testi comincia con l’esame di due assistenti da parte della difesa di Stefano Titomanlio. Parlano Carrer e Biasutto su Arezzo-Salernitana. Massimo Biasutto viene sentito anche su Lecce-Parma dall’avvocato Gallinelli, difesa di De Santis. «Ero in campo in Lecce-Parma: un 3-3, c’era una terna molto esperta perché era decisiva per la retrocessione. Differenze nell’atteggiamento in campo dei giocatori? Non mi sono concentrato sull’atteggiamento dei giocatori, notai l’atteggiamento di Zeman. Vidi che si staccò dalla panchina: ero dalla parte opposta, lo vidi staccarsi dalla panchina. Non ricordo se era di spalle: la sensazione era che avesse un atteggiamento di protesta nei confronti dei suoi giocatori. De Santis ci disse di tenere la massima attenzione al match: usiamo la testa, sapevamo che era una gara importante. Gli arbitri chiamati dai designatori prima delle gare? Certo, accadeva spesso, ti motivavano prima del match. Io non sono mai stato sentito da nessuno nè su Lecce-Parma nè su altro: nè dai carabinieri, nè dai pm. E su Lecce-Parma a De Santis dissi che aveva fatto un’ottima prestazione, e non favorì certo Lecce o Parma in quella gara. Mi ricordo che un dirigente del Parma (il ds Cinquini, ndr) e protestò per l’arbitraggio di De Santis: lui parlava di giocatori diffidati e sanzionati, ma noi non li conoscevamo. Non dovevamo certo preoccuparci di giocatori diffidati. Entrò in maniera irruenta e aggressiva, tanto che De Santis gli disse chiaro e tondo: lei non mi insegna come fare l’arbitro e delle diffide a me non riguarda. E non sapevamo neanche l’esito delle altre gare: si figuri un po’. Non ho mai sentito dire scusa a qualche squadra da parte di De Santis».

Alvaro Moretti (Tuttosport)