TONI: "La Juve è un sogno, non potevo dire di no"

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haim82
view post Posted on 7/1/2011, 21:19 by: haim82




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Marotta: "Vi ringrazio per aver accettato il nostro invito, motivo unico della conferenza è presentare un nuovo nostro giocatore, conosciuto da tutti. E' stata una operazione iniziata e conclusa oggi, si tratta di una cessione definitiva da parte del Genoa alla Juventus a titolo gratuito, con il giocatore abbiamo definito un contratto con la stessa durata di quello che aveva, ma il giocatore ha rinunciato a parte dell'ingaggio base modulandolo in base al raggiungimento di traguardi importanti. Un atto da sottolineare, la presenza di Toni non è però in sostituzione di Quagliarella come leggevo. Incrementiamo l'apporto di un reparto che è stato afflitto da defezioni, quella di Fabio cui siamo vicini, come capitato da Iaquinta. Il curriculum di Luca parla da solo, è a disposizione per Del Neri già per domenica."

Ecco le prime parole in bianconero di Toni: Sono stracontento, è un sogno che si realizza, quando mi è stata prospettata l'ipotesi Juve, ho fatto il possibile, non potevo certo dire di no. Ora mi metto a disposizione del mister, conosco diversi compagni perché con alcuni di loro ho diviso delle grandi soddisfazioni. Ho rinunciato a dei soldi perché giocare alla Juve è qualcosa di speciale, ci sono arrivato adesso e ora voglio dimostrare il mio valore, voglio fare tanti gol e farlo qua è ancora più bella.

Direttore, arriverà un sostituto di Quagliarella?

Non posso dire né sì né no... Abbiamo sempre detto che noi abbiamo delle idee molto chiare, questo mercato serve per cogliere delle opportunità vincenti per migliorare la qualità della rosa nel rispetto delle idee guida economiche della società. Noi ci troviamo in questa situazione, quindi valutiamo le opportunità, ma è chiaro che l'infortunio di Quagliarella può cambiare le strategie

Luca, qualche parola per l'avventura di Genova che è terminata dopo sei mesi

Diciamo che ci sono stati dei piccoli problemi, è un matrimonio che non è andato a buon fine, colgo l'occasione per ringraziare il Presidente che mi ha dato la possibilità di venire qui alla Juve. Sono stati dei mesi vissuti con degli ottimi compagni di squadra, auguro loro tanta fortuna, ma ora sono alla Juve e voglio dimostrare il mio valore qua.

Marotta, l'infortunio di Quagliarella cambia le strategie economiche della società per il mercato di gennaio?

Diciamo che non le stravolge, le idee ci possono essere su questo o quel giocatore, ma poi spesso capita di andare incontro a un rifiuto della società che ne detiene i diritti. E' evidente che cogliamo le situazioni di mercato, mercato in cui sono difficoltà oggettive. Valutiamo caso per caso nel rispetto del piano economico della società, ma non c'è nessuna esclusione.

Luca, hai fiducia in questa squadra visto che hai legato parte del tuo ingaggio alle prestazioni della Juve?

Quando mi hanno detto che la Juve mi voleva non ho esitato un minuto perché la Juve è la Juve, qualcosa di particolare, un'avventura che mi affascina e pertanto non c'è stato nessun problema a legare parte dell'ingaggio a premi o altre cose. Ho fiducia perchè conosco il valore di questo gruppo, conosco la maggior parte di questi ragazzi e so che hanno la voglia di far bene altrimenti non sarebbero alla Juve. Io ci credo e voglio fare bene. L'anno scorso, proprio di questi tempi, sono andato alla Roma che aveva 12-13 punti dall'Inter e siamo stati a un passo da un sogno. Mi piacerebbe portare quel pizzico di fortuna e aiutare la squadra ad arrivare il più alto possibile.

Marotta, la Juve paga ancora i disastri della scorsa stagione?

Direi che non si possono fare comparazioni, noi abbiamo portato avanti un progetto di rinnovamento con in mente un obiettivo sicuramente da centrare: la qualificazione alla Champions. Poi altri obiettivi vanno colti anche in relazione al valore delle altre squadre e confrontati sul campo. Aldilà dello scivolone di ieri, che paradossalmente ci avrebbe consentito vincendo di essere secondi assoluti in classifica, siamo in una posizione in sintonia con gli obiettivi. Poi ci sono ancora tanti punti da conquistare: come ricordava bene Luca la Roma l'anno scorso di questi tempi aveva 12-13 punti di distacco. E' un campionato in cui i tre punti hanno una valenza fondamentale, ogni partita ha un peso importante, anche in negativo. Non dobbiamo abbatterci, guardare avanti con serenità e grande motivazione: aspetti che devono caratterizzare il gruppo e la società. Poi può capitare di vincere contro una grande e di perdere contro una media piccola.

Luca, domenica potresti giocare al fianco di Del Piero? Pensi che la Juve possa vincere lo scudetto?

Io mi metto subito a disposizione del mister, ieri ho giocata novanta minuti e mi sento bene, deciderà il mister se schierarmi oppure no. Ho tanto entusiasmo, ma non tocca a me decidere... Ale è un campione, un fuoriclasse, non ha bisogno di tanti commenti. Con lui ho condiviso momenti indimenticabili, può essere solo un piacere giocare accanto a lui. Passando alla Juve, ci sono tanti fuoriclasse, ho sentito diversi giocatori che sono qua e ho visto la fame di risultati che hanno. Anch'io voglio vincere, dobbiamo provare a vincere tutte le partite, poi dopo vediamo quello che succede. Il segreto di questa squadra è il gruppo e la fame di risultati, la volontà di ritornare la Juve degli anni più belli.

Direttore, rimpiange Trezeguet?

Assolutamente no. La vita, il calcio, lo sport, vive di cicli che hanno degli apici importanti e poi c'è anche il declino senza mancare di rispetto a questi campioni, ma semplicimente la fine di un ciclo. Consensualmente abbiamo deciso questa cosa, siamo contenti dei giocatori che abbiamo portato a Torino, come siamo contenti che Trezeguet possa continuare a giocare e fare gol.

Direttore, Cassano oggi sarebbe stato un'opportunità?

Domanda difficile, è evidente che nel mercato contano anche le tempistiche del giorno prima. L'infortunio di Quagliarella ci ha privato di un giocatore di certe caratteristiche che non sono quelle di Toni. Sono impropri i sondaggi che si fanno tra Quagliarella e Toni. Cassano era un giocatore, un talento calcistico, ma non rientrava, e non rientra oggi, nei nostri programmi. Ciò non significa che non possa giocare in grandi squadre calcando grandi palcoscenici. Mi lega un grande affetto e sono contento che sia rientrato a giocare dopo diversi mesi.

Luca, il modulo di Del Neri ti ha aiutato nella scelta? Che numero hai scelto?

Sono venuto alla Juve indipendentemente dal modulo. Certo per un attaccante d'area come sono io, non mi si può chiedere di saltare tre giocatore e tirare all'incrocio, avere due esterni fuoriclasse crea tante opportunità in area che per me sono il pane e che dovrò sfruttare. Ho scelto il 20 perché è un numero che mi piace ed era libero, anche perché il 9 e il 30, numeri cui sono affezionato e che mi hanno finora accompagnato nella mia carriera, erano già occupati.

Toni hai parlato di sogno: un sogno che si poteva realizzare già anni fa?

Sì, era vero. C'è stato un anno in cui ero molto vicino alla Juve, poi ci sono stati cambiamenti di allenatori e di cose e ho preferito andare all'estero. Però sì, avevo sfiorato questo sogno.

Direttore, come vi comportere con Melo? Cambiano le strategie per Sissoko?

Innanzitutto quello di Melo è un comportamento da biasimare, la società provvederà a inoltrare richiesta alla Lega per presentare una multa anche in relazione alle giornate di squalifica. Gesto che non va giustificato, non c'erano motivi di tensioni: saremo inflessibili. Dall'altro, Felipe è un nostro giocatore che ha fatto finora molto bene, nostro dovere è stargli vicino e aiutarlo a superare questi momenti. Sicuramente le tre giornate non ci condizionano nel trovare un suo sostituto, a immaginare di sostituire Felipe Melo con un altro giocatore, forse presenteremo ricorso perché riteniamo la squalifica eccessiva ma questa è una valutazione che faranno i nostri avvocati in materia di giustizia sportiva.

Luca, questo è l'ultimo treno per vincere in Italia?

Non se quest'anno, ma sono in una squadra che ambisce sempre a certi traguardi, io sono qua per dare il mio appoggio, fare gol e far fare gol ai miei compagni. L'anno scorso con la Roma l'abbiamo sfiorato, ma sarebbe anche troppo bello ripetere quello che è stato fatto perché significherebbe fare 6 mesi alla grande. Ce la metterà tutti ed è normale che il sogno di tutti sia quello di vincere.
 
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