E' IL DERBY DI AQUILANI...

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giangy1980
view post Posted on 13/11/2010, 04:21




Juve-Roma, è il derby di Aquilani
Affronta la 'sua' squadra da perno dei bianconeri e torna in azzurro. L’emozione della prima volta contro Totti e De Rossi e il ritornello 'par condicio' dei tifosi, ma il futuro è a Torino e l’Italia. Famiglia divisaTORINO, 12 novembre - Esistono gare speciali, sfide più sentite contro avversari blasonati o match particolari contro rivali storici. E poi c’è Juventus-Roma che, nel caso di Alberto Aquilani, è semplicemente la Partita. Novanta intensi minuti per racchiudere il presente contro il passato, il bianconero che compete con il giallorosso. E poi ricordi, emozioni, obiettivi, traguardi. Tutto, insomma. Anche un derby familiare perché i genitori della compagna, Michela Quattrociocche, sono divisi dal tifo: juventino papà Cesare, romanista mamma Sabrina.

INDISPENSABILE - Alberto è nato e cresciuto nel quartiere Montesacro, a 9 anni ha varcato per la prima volta i cancelli di Trigoria e lì c’è rimasto, facendo la trafila nelle giovanile e passando poi in prima squadra, fino a 25 anni, a parte la stagione in prestito alla Triestina. Una vita in giallorosso, core de’ Roma, romano e romanista. Un passato che Aquilani non vuole cancellare ma che appunto rappresenta un momento ormai concluso. Adesso, dopo l’annata trascorsa tra alti e bassi al Liverpool, c’è la Juventus, la società che ha creduto in lui, prendendolo in prestito, e che lo ha rilanciato, tanto da permettergli di riprendersi l’azzurro. E Alberto sta ripagando ampiamente la fiducia perché è ben presto diventato un elemento irrinunciabile dello scacchiere di Luigi Del Neri, dispensatore di tecnica e di geometrie. Così, Aquilani affronta per la prima volta la “sua” Roma da padrone del centrocampo, di nuovo ai livelli in cui indossava la maglia giallorossa.

FERITA APERTA - «Vince la Roma 2-1 e segna Alberto» è il ritornello “par condicio” tra gli amici e i tifosi romanisti in questi giorni di avvicinamento al match: la fede non si rinnega, però Alberto resta sempre Alberto. La sua cessione nell’estate scorsa non è ancora stata digerita all’ombra del Cupolone dove il centrocampista viene ricordato con affetto: in lui il popolo giallorosso ha visto il terzo perno su cui costruire i propri sogni, dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi. E il trasferimento a Liverpool, anche se dettato da esigenze di bilancio, è una ferita aperta, come il passaggio all’odiata Juventus. Nell’acceso clima di vigilia il giocatore ha invece preferito il silenzio: è certo che quando stringerà la mano al capitano giallorosso o a De Rossi, con cui è cresciuto nelle giovanili e che sente ancora saltuariamente al telefono, l’emozione prenderà il sopravvento. Ma sarà una questione di attimi, poi si calerà nel suo nuovo ruolo, dentro la nuova casacca.

L’ITALIA - E guarderà al futuro, a Torino dove si trova benissimo e dove vorrebbe continuare a vivere, alla maglia azzurra, che dovrebbe rivestire da lunedì, al figlio che nascerà in primavera. Le bandiere sono ormai merce rara, i giocatori vengono sempre più spesso chiamati a una svolta: Aquilani l’ha fatta. E’ ritornato in Italia, è ritornato il giocatore di un tempo e lunedì ritornerà in azzurro 21 mesi dopo la sua ultima apparizione in nazionale (10 febbraio 2009, Italia- Brasile 0-2) con Marcello Lippi ct, in vista dell’impegno di chiusura del 2010, mercoledì 17 in amichevole a Klagenfurt contro la Romania orfana di Mutu. Poi ci sarà tempo per affrontare anche l’argomento riscatto: l’intenzione della Juventus è quello di confermarlo, il giocatore vuole restare in bianconero, ma ci sono in ballo 16 milioni da versare nelle casse del club inglese.

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