Juve, ora Pazzini minaccia DzekoResta massima l’attenzione pure per Gilardino e Di Vaio
TORINO, 15 dicembre - Scherzando si dice quasi sempre almeno un po’ di verità e quando a Luigi Del Neri hanno domandato se lo scambio Buffon-Pazzini lo ispirasse, ha sorriso sotto i baffi, dribblando l’ipotesi di cedere il portiere, ma spiegando subito: «Pazzini me lo prenderei subito». Il diretto interessato ha apprezzato: «Con il tecnico abbiamo vissuto un’ottima stagione. L’anno scorso alla Sampdoria insieme siamo riusciti ad entrare anche in zona Champions, ma se ha detto così spontaneamente prenderei Pazzini è anche perchè è stato indirizzato dalla vostra domanda». Fra virgolette, insomma, ha trionfato la diplomazia, ma dietro le dichiarazioni qualcosa sta covando, perché il Pazzo continua a piacere moltissimo alla Juventus e al suo tecnico. E il Pazzo, da parte sua, non disdegnerebbe di compiere il definitivo salto di qualità in una grande squadra, soprattutto ora che alla Sampdoria ci sono meno occasioni di sognare rispetto alle passate stagioni.
UNA COSA SERIA - Pazzini bianconero, insomma, è un’ipotesi che può essere seriamente presa in considerazione e va inserita in uno scenario generale di caccia al bomber. Beppe Marotta, infatti, un centravanti di alto livello lo sta cercando: in linea di massima lo dovrebbe acquistare nella sessione estiva del mercato, ma uno dei suoi ritornelli di maggior successo recita: «Se l’occasione arriva dobbiamo essere bravi a coglierla». E c’è una possibilità che Pazzini cambi squadra a gennaio. In quel caso, Marotta non esiterebbe a buttarsi sull’affare, anticipando una fetta del budget di giugno, ma mettendo a disposizione di Del Neri un’arma in più per competere con il Milan.
A GENNAIO - A quel punto tramonterebbe il sogno Dzeko, il primo nella lista di Agnelli e Marotta per rinforzare la squadra. A gennaio il bosniaco non può arrivare perché extracomunitario, mentre fra un mese sarà l’oggetto degli assalti di Bayern Monaco e Manchester City (il Real sembra defilarsi, ma resta un pericolo). Se fosse ancora al Wolfsburg a giugno, per Dzeko comparirebbe pure la Juventus che sul giocatore c’è e continua a fare pressing. Ma ragiona anche sulle possibili alternative, a partire proprio da Pazzini che se non va via a gennaio, andrà via quasi sicuramente a giugno. Il trambusto societario che sta agitando la Sampdoria è un indizio ulteriore in questo senso, anche perché Pazzini non ha mai fatto mistero di voler puntare più in alto e i suoi vecchi mentori Marotta&Del Neri possono offrirgli la grande occasione.
GLI ALTRI - Fra gli altri anti-Dzeko che la Juventus sta vagliando c’è anche Alberto Gilardino, il cui nome è particolarmente chiacchierato in questo momento (per quanto lo scambio con Amauri da fare in gennaio è stato bollato come «fantacalcio» da Marotta). Può essere un’alternativa a Pazzini, anche se parte leggermente svantaggiato. I due azzurri avrebbero il vantaggio, rispetto a Dzeko, di essere italiani, non occupare un posto da extracomunitario ( che potrebbe servire per arrivare a Ivanovic, il terzino destro serbo del Chelsea su cui Marotta sta facendo più di un ragionamento), non avere problemi di ambientamento, garantendo una dotazione di gol piuttosto consistente.
ALTRE VIE - Una decisione in merito verrà presa nel corso del prossimo mese, quando molte incognite del mercato, anche quello internazionale, si chiariranno e la Juventus potrà decidere la sua strategia con maggiori elementi a disposizione. Marotta e Paratici stanno tenendo sotto controllo tutte le situazioni calde, Del Neri sta valutando quali possono essere le sue esigenze più importanti. Un attaccante a gennaio gli farebbe molto comodo ( e lo ha pure ammesso pubblicamente), ma per chiudere la stagione e dare l’assalto al Milan potrebbe bastare anche un profilo più basso e più facilmente integrabile nel gruppo bianconero (il nome di Marco Di Vaio non è stato speso a caso negli ultimi giorni). Certo, se la domanda su Pazzini, invece di un giornalista, gliela ponesse Marotta, la risposta sarebbe la stessa. Ma, questa volta, senza scherzare nemmeno un po’.
Guido Vaciago(Tuttosport)
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